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joi, martie 29, 2007

LA QUARTA COMPOSIZIONE

La quarta composizione ha come scopo di aiutarvi a fissare/chiarire le conoscenze acquistate durante le nostre discussioni in classe. (40 + 10 = 50 punti)
La quarta composizione contiene 2 PARTI:
1. il vostro commento di un testo studiato in classe insieme, a vostra scelta (da Boccaccio in poi);
2. una risposta al commento di uno dei vostri compagni di classe (almeno 1 paragrafo).
Il vostro commento deve includere:
- perche' avete scelto questo testo in particolare (1 paragrafo);
- una sintesi degli aspetti discussi in classe: contesto storico-culturale, temi, concetti importanti ecc.;
- la vostra reazione/opinione sul testo (1 paragrafo finale).
La vostra risposta deve includere:
-la vostra reazione al commento del vostro compagno/della vostra compagna: se siete/no d'accordo con quello che e' stato detto, se avete osservazioni da aggiungere al suo commento ecc.
Per la vostra composizione, POTETE USARE ESCLUSIVAMENTE:
- i vostri appunti;
- Dictionary of Italian Literature;
- un buon dizionario bilingue e/o monolingue
Scadenza per il vostro commento: lunedi', il 2 aprile.
Scadenza per la vostra risposta: mercoledi', il 4 aprile.
Avrete la possibilita' di riscrivere la composizione + la risposta, solo se la prima versione riceve un voto piu' basso di B+. Per la seconda versione non potrete ricevere piu' di A-.

14 Comments:

Blogger Melissa Hudson said...

Mi piacerebbe discutendo del testo Il Piacere di D’Annunzio perche’ secondo me, l’opera e’ una riflessione molto interessante del periodo storico in cui e’ stata scritta. E’ vero che a tempo questo, molti luoghi nel mondo nei decadi recenti hanno abbandonato appena la filosofia della ragione e il pensiero razionale basato sull’osservazioni scientifici che era caratterizzato i periodi come l’Illuminismo e la Rivoluzione Idustriale. Cosi’, da un risulto, la gente era pronto provare qualcosa di bella un’altra volta e questa “qualcosa di bella” ha diventato quello che e’ chiamato il Decandentismo oggi, perche’ era un periodo in cui la gente ha cercato della bellezza della vita per l’estetismo.
Il Decandentismo e’ visto in Il Piacere in particolare per il modo in cui l’autore, da un gruppo ha detto nella classe la settimana scorsa, usa il concetto della “molitiplicita’ tematica”. Per esempio, discuse della relazione fra l’arte e la vita per la donna fatale che rappresenta il sensualismo e anche il superuomo che, perche’ ha i sensi piu’ raffinati, puo’ affermare la propia potenza e individualita’. Cosi’, i sensi sono molto importanti perche’ aiutano la gente a capire le loro vite o realta’ meglio. Mi piace questo argomento per l’capacita’ di una persona di trovare la bellezza nella vita per i sensi e altre cose materiali perche’ e’ differente da Leopardi che ha pensato che gli spazi naturali e infiniti fossero i soli luoghi in cui l’inspirazione e la felicita’ potrebbero essere trovati. Cosi’, per questi autori differenti, possiamo vedere che la bellezza della vita e’ interpritato e provato nei modi molti differenti e che tutti modi possono essere preziosi.

31 martie, 2007 15:13  
Blogger Unknown said...

Ho scelto il testo di “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, “ da Giacomo Leopardi. Ho scelto questo testo in particolare perché mi è piactiuto il significato delle parole. L’idea della natura è presente di nuovo con gli esempi della luna, l’erba, ed i valli. Tutte di queste cose sono molti importanti con l’idea che la natura è una engergia vitale dentro la vita di qualcuno. Sembra che Leopardi mostra che la teoria del piacere viene dalla natura. Mentre sediamo dentro la natura, possiamo sentire che un attimo di pace è presente dentro la mente quando parliamo alla natura. C’è anche una riflessione grande con la domanda, “Che cos’è vita?” Questa domanda prova a spiegare l’idea che l’umanità è mortale mentre tutte delle cose intorno sono immortali.
La mia opinione di questa poesia è perspicace. Mi è piaciuto tutto del testo perché ci mostra che c’è il concetto che nessuno è un immortale come la natura. Siamo mortali mentre la natura è qualcos’altro di più. Questo testo è una riflessione che la vita è una tragedia perché saranno moratli per sempre mentre la natura sarà presente allo stesso tempo. Soprattutto, questa poesia ci mostra un periodo della riflessione della vita che non possiamo tenere per sempre.

01 aprilie, 2007 18:16  
Blogger Lindsay Hermecz said...

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02 aprilie, 2007 01:45  
Blogger Sarah Hull said...

Vorrei commentare la poesia “L’infinito” da Giacomo Leopardi. Ho scelto questo testo in particolare perché mi piace l’immagine che presenta. La scena è tranquilla e c’è il senso di passare il tempo immaginando un’eternità piena di pace che sempre c’era e sempre ci sarà. Altra ragione per cui mi interessa questa poesia è che quando è stata scritta, Leopardi aveva più o meno la stessa età che ho io adesso, e credo che questa gioventù possa avere un effetto sulle idee della vita che una persona può avere.

Questa poesia è un esempio dello stile idillico. L’idillio è un tipo de poesia che descrive qualche scena della natura e dei paesaggi. L’idea centrale dell’idillio è che rappresenta un’armonia fra l’uomo e la natura. In questo testo, si può vedere quello rapporto, ma ci sono qui due nature: quella fisica e quella che immagina il poeta. L’armonia vera viene della miscelazione di questi due paesaggi. Il poeta parla del colle che gli è caro e la siepe che impede la sua capacità di vedere l’orizzonte. Ma quando vede la scena naturale fisica, gli fa pensare nell’immagine interna che lui ha della natura. Per esempio, ascolta la voce del vento quando passa tra le piante e compara quello mormorio con il silenzio nei suoi pensieri. Tutte queste sensazioni gli fa venire in mente l’eternità, e quest’eternità non è solo temporale (“le morte stagioni” e “la presente”) ma anche spaziale (“questa immensità” e “questo mare”). Questa visione dell’eternità rifletta la grandezza del mondo naturale; la natura esistiva all’inizio del tempo, e non si ferma mai nel senso spaziale, perché l’universo fisico è infinito.

Per me, questa poesia è interessante perché non ha l’idea della sofferenza che si vede nelle altre opere di Leopardi. Qui non si analizza la vita umana come dolore continuo con alcuni momenti di piacere. In questo testo mi sembra che l’idea sia solo esistere e sentirsi unificato con tutti gli aspetti eterni dell’universo. Se il concetto centrale dell’idillio è avere armonia perfetta fra la natura e l’uomo, segue che l’armonia sia non solo fisica ma anche spirituale, siccome un uomo ha un corpo fisico e anche un’anima eterna.

02 aprilie, 2007 20:42  
Blogger Lindsay Hermecz said...

Correzioni della prima versione della mia quarta composizione

Preferisco la poesia “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” di Giacomo Leopardi perché, dissimile dagli atlri poeti, in questa poesia, Leopardi dice quello che significa. La poesia è più simile al comincio di un dialogo che una poesia. Mi sembra perché è simile a un dialogo, il poeta ha una voce. Nell’altra poesia, le parole parla solo dei suoi temi (in genere, l’amore o la morte), ma nel “Canto notturno,” sento una voce vera.

I due temi più ovvi nella poesia sono la natura e l’immortalità contro la mortalità degli umani. Leopardi usa il primo fare un punta a proposito del secondo. Incomincia con il paragone fra la luna ed il pastore, ma nella seconda strofa, continua con le metafore e una discussione della natura che rivelano come lui vede la vita umana e mortale—è una condizione buia, deprimente, e violente. Sebbene non parle della sua vita direttamente, è semplice vedere come l’infelicità di Leopardi a causa dei suoi problemi nella vita influiscono la poesia dell’uomo.

Penso che la poesia sia molto lirica, e mi piacciono le metafore, ma non sono d’accordo con Leopardi. Sono ottimistica di solito, e non credo che gli umani siano condannati a vite dell’infelicità. Posso capire come la poesia riflette le sue esperienze, ma forse perché le mie esperienze sono molto differenti, non vedo la vita umana come una cosa male o fondamentalmente dolorosa.

02 aprilie, 2007 20:58  
Blogger Kenna said...

Ho scelto la poesia, “Alla Sera” di Ugo Foscolo perchè è un esempio del Pre-Romanticismo. Questa poesia mostra che la natura è come una riflessione dei sentimenti del poeta. Foscolo ha aiutato a cominciare il movimento del Romanticismo. Nel Romanticismo la natura è un tema centrale, e Foscolo usa le immagini della sera, del cielo e delle nubi per esprimere i suoi sentimenti. Sembra che il tema della natura sia un buon modo per spiegare i sentimenti perchè noi viviamo con la natura e possiamo creare le metafore della vita attraverso la natura.
Questa poesia comincia con delle immagini tranquille. Foscolo spiega l’arrivo della sera e la quiete fatale che la sera porta. In questo senso, la sera è una metafora per la morte. Esprime anche, che c’è un rapporto fra lui e la sera, come un corteggiamento. Nella seconda quartina la sera diventa scura e le immagini non sono tranquille. Spiega che c’è ancora un rapporto fra lui e la sera benchè usi le immagini che non sono liete. E spiega anche, che in questo rapporto, la sera tiene la via del suo cuore.
Nella prima terzina, Foscolo parla di vagare con i suoi pensieri, e segue la via “al nulla eterno.” Questo è importante perchè Foscolo crede che non ci sia niente dopo la morte. Segue le orme al nulla eterno perchè vuole fuggire da questo tempo. Spiega che questo tempo ha molte cose brutte e cattive, e i suoi tormenti seguono il tempo. Nell’ultima terzina parla della pace della sera. Spiega che il cuore vuole ruggire come un guerriero, ma questo ruggito rimane in se stesso.
Penso che questa poesia spieghi il desiderio di morire in un modo bellissimo. Mi piacciano le poesie romantiche perchè il Romanticismo è un modo per spiegare le connessioni fra la natura e la vita umana. Questa poesia è un buon esempio del modo in cui la natura può esprimere i sentimenti delle persone.

02 aprilie, 2007 21:06  
Anonymous Anonim said...

Matthew O’Brien
Quarta composizione

Ho scelto "Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere" di Giacomo Leopardi. Ho scelto questa opera perchè addesso non sento molta alleghria e questa opera esprime un freddo realizzazione che uno troverà quando confronta il vero. Vedo fuori e tanti personi, caminano o giocano i giochi con sorridi sulle faccie. È primavera e questo è come uno dovrebbe sentire, la settimana scorsa ho sentito come gli altri personi ma addesso non sento bene. Il passeggere dal "Diologo" mostra che almeno non io sia solo con questo immagine.
In classe abbiamo parlato del "Diologo" e abbiamo detto che questo testo è un’ operete morale. Per Leopardi “nella vita dell’uomo non c’è posto per la felicità,” e la speranza del futuro è una illusione. Abbiamo detto che Leopardi fa i suoi carattere usano una specie della ragione a scoprire la verità. Questo diologo usa questa forma con il passeggere.
Nel "Diologo" il passeggere forma una diagramma per mostrare al venditore che non ha niente anni nella sua vita passata con felice. Il venditore non sembra a capire che cosa dice il passeggere, proprio esprime la speranza della futura senza capire il senso. Il passegere parla, divulga una massima schema, senza preocupazzione che il venditore non capisca completamente, e poi vada via. Ma dopo il passeggere spiega che tutti anni della vita passata erano pieno della dolore e infelice, compra l’almanacco per la futura. Questo scherzo di Leopardi rivela una specie della allegria che viene dai punti puì basso.
La mia allegria riviene un pò, bravo.

02 aprilie, 2007 21:32  
Blogger Jasmine Rogers said...

Ho scelto "Piace"--La convalescenza di Andrea Sperelli da Gabriele D'Annunzio. Questo testo è il mio preferito perché l'autore fa i paralleli molto bellisimi fra l'abitudine della natura e i sentimenti dell'uomo. Da una immagine visivo del mare come un essere respirando, tranquillo e constante. Andrea impara imitare questo tranquilità. Lui vede gli attributi degli orizzonti, degli alberi e del mare, e loro danno a lui un senso di pace. L'autora cattura l'essenza del fragile cuore umano, e descrive i cambiamenti nel cuore e nell'anima del protagonista in modo vivido.

D'Annunzio scriveva dopo che l'unificazione d'Italia, cuando l'aristocrazia era stata dominata dall'estetismo. L'attenzione alla forma nella belleza e nell'arte (includendo la letteratura) era importante durante questo tempo. Il protagonista di quest'opera è un membro di questa società, ma il modo in cui l'autore descrive il carratere è più simile del naturalismo, un movimento il quale cresceva durante la vita di D'Annunzio. L'autore descrive gli eventi nella vita di Andrea come se
Andrea non può controllargli, e l'autore tenta per comprendere la natura della vita attraverso qualcosa tangibile e provabile (in questo caso, attraverso la natura stessa).

Penso che quest'opera è notevole perché il tema--il modo in cui nostro maneggiamo i cambiamenti nella vita--è un soggetto molto interessante. Mi piace il modo in cui la storia permette il lettore di vedere i pensieri del protagonista. Sopratutto, mi piace molto la descrizione dell'abitudine della natura, e della reazione di Andrea alla natura. Questa storia è una vista bellisima del rapporto fra la natura e il cuora dell'uomo.

02 aprilie, 2007 23:16  
Blogger Anna Hesser said...

Ho scelto “Ricordi” da Francesco Guicciardini. L’ho scelto perché mi sembra che quest’opera è il comincio della credenza nella ragione e non la fortuna. Galileo Galilei e Niccolo Machiavelli hanno parlato della ragione prima di lui, ma Guicciardini fa più enfasi nella fortuna e sfortuna come cose inesatti e sorpassati.
Guicciardini era un politico nella Repubblica fiorentina. I problemi sociali e politici della Repubblica fiorentina ha influenzato il suo modo di pensare e le sue opere. Lui era amico di Machiavelli, e loro hanno avuto molti degli stessi pensieri nella condizione umana. Guiccardini non ha creduto molto nell’uomo. Lui ha creduto che il governo esige persone di comptenza ed esperienza. Non ha creduto che tutti gli uomini nella democrazia devono partecipare nel governo perché non sanno quello che fanno.
Nel testo Guicciardini parla della politica e della natura umana, ma anche della moralità. Parla contra la credenza nella fortuna e sfortuna, e sostene che la ragione è il modo meglio di pensare in tutte le cose della vita. Dice, per esempio, che non è vero che le persone buone ricevono aiuto e le ricompense da Dio o che solo le persone cattive ricevono problemi da Dio come la punizione. Dice che si vede il contrario molte volte. Lui crede che la religione e filosofia sono “mille pazzie” perché non è possibile per la gente a capire queste cose. Mi sembra interessante perché è uno delle prime persone di dire che la fortuna non è da un atto di Dio, ma che non è possibile capire perché queste cose succedono, che non è determinato dalla carattere della persona. Io non sono completamente d’accordo con lui, ma credo che in genere questa parte del suo testo è vero.

02 aprilie, 2007 23:28  
Blogger whatever said...

Io penso che il "Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere" per Giacomo Leopardi sia un testo conciso ma pensiero. Mi piace questo dialogo perchè contiene una bella semplicità che prende la essenza vitale del significato delle parole. Come dice nella introduzione, questo brano è privo di complessi riferimenti filosofici. Si può essere capito per tutti. Rispetto il testo perchè era scritto per la gente comune, e le da un senso di pensiero filosofico più grande.

In una epoca cuando sembra che testi filosofici erano stati scritto per uomini eruditi, questo dialogo ha permesso a Leopardi di dare alle gente comune un riassunto delle sue idee. è breve, è semplice, con un minimo di azione, ed il dialogo è franco. Il messaggio che viene dal testo rappresenta il cuore della filosofia di Leopardi, la "visione leopardiana del mondo," cioè che la felicità non è una parte promessa della vita degli uomini. Il venditore si rende conto di non avere una vita felice. Nella visione leopardiana, il dolore ha un ruolo importante nella vita, è anche le illusione di felicità che maschera il dolore per i quali Leopardi considerebbe forse essere meno attenti. Leopardi, dice per mezzo del passeggere, "Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata ma la futura." Sembra che l'autore piacerebbe la vita sopratutto per la incertezza, ma poi l'autore aggiunge che ogni persona incomincia l'anno nuovo con il suo almanacco, e tenta formare la sua vita, e esercita controllo sul destino--tutto in vano. Con ironia e futilità, il passeggere compra un almanacco alla fine della storia. Io penso che forse Leopardi trova bellezza nella lotta della vita e nella contentezza che viene cuando una persona è ben sistemata in compiti terra a terra, come nelle Mythe de Sisyphe di Albert Camus.

Io trovo affascinante questa idea del dolore della vita. Mi ricordo alla filosofia esistenziale, un po'. C'era troppo ottimismo nella prima metà del ottocento secolo, nella filosofia inglese in particolare. Leopardi viene come un fiato fresco d'aria negativa.

02 aprilie, 2007 23:31  
Blogger whatever said...

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02 aprilie, 2007 23:32  
Blogger JulianA said...

Ho scelto "A Zacinto" di Ugo Foscolo. Penso che sia una descrizione bella della natura di Zacinto. Mi piacciono i riferimenti a Venere e Ulisse perche' mi interessa la mitologia. In aggiunta, il parallelo fra Ulisse e la vita di Foscolo e' interessante e dimostra il suo conflitto interiore.
Ugo Foscolo ha scritto "A Zacinto" nel 1802-1803. Lui parla di Zacinto, una isola greca dove lui e' nato. Descrive la bellezza dell'isola, comprendendo "le sacre sponde" e le "onde del greco mar," che lui ricorda dalla giovinezza. Utilliza la stratagemma poetica di "enjambement," qual'e' una continuazione alla strofa seguente. Questa stratagemma permette un fiume delle idee invece di limitandole nella strofa. Fa riferimento alla mitologia greca, prima con Venere. Lei e' la dea della bellezza, qual'e' un tema importante di Foscolo. Poi, fa un parallelo fra la vita di Ulisse e di se stesso. Tutti e due sono esiliati, ma Ulisse e' ritornato e Foscolo ha morto in esilio.
Foscolo dimostra il suo conflitto interiore in questa poesia. Primo, lui parla con tanto affetto verso il suo luogo di origine. Dice che Venere ha fatto fertile Zacinto "col suo primo sorriso" in modo da comunicare la bellezza (quasi sovrannaturale) dell'isola. Queste indicazioni del suo amore per Zacinto rivelano il suo conflitto interiore quando lui comincia a parlare dell'esilio. Lui si identifica con Ulisse perche' tutti e due sono esiliato di casa. Pero' Ulisse ha ritornato a casa, e per questo, possiamo capire che Foscolo vuole il stesso. Ma tutti sanno che lui non ritorna e invece muore in esilio. Quindi, l'uso di Ulisse come un parallelo per la vita dell'autore rivela il suo conflitto interiore, il desiderio che non puo' esaudire, e crea la compassione nel suo pubblico.

02 aprilie, 2007 23:37  
Blogger skadleck said...

Per la quarta composizione ho scelto il brano dal «Saggiatore» di Galileo, in cui dà una specie di favola sulla nascita del vero scienzato. Qui si mostra bene la concezione galileana delle virtù umane. È un scrittore chi ha influenzato tutte le opere letterarie che lo seguono, come abbiamo visto in questa classe.
La semplicità esagerata di questa narrativa non ha affatto l’oggetto di deridere il suo soggetto; invece, Galileo vuole creare una situazione quasi primativa in cui il suo protagonista, un’uomo con una vera anima scientifica, deve dipendere esclusivamente dalla ragione e dai sensi. È allora una descrizione della condizione umana, in cui, a base, non possiamo mai sapere tutto e in cui non c’è nessuno da dirci tutte le soluzioni. Non imparando mai neanche i nomi degli instrumenti musicali che lo affascinano, il “protoscienzato” procede nella richiesta con pazienza, con umiltà, e con un senso di meraviglia verso la complessità del mondo naturale. Lo stile descriptivo stesso, in cui Galileo descrive gli oggetti (a noi familiari e semplici) che lo scienzato esamina, fa un esempio della umiltà che dobbiamo avere in ogni richiesta scientifica; neanche possiamo avere troppo fiducia che la povertà della lingua umana è capace da fare un resoconto di tutto fenomeno naturale che scopriremmo.
L’enfasi sull’uso dei sensi, come anche il «primitivismo» del brano, è l’eredità del pensiero galileano che vediamo nei scritti dopo lui, anche nel caso di quelli scrittori chi non sono d’accordo che la ragione umana possa aiutarci a imparare le legge di natura. Anche in D’Annunzio, per esempio, il cui protagonista, nel «piacere», preferisce conoscere il mondo tramite la sensualità, vediamo uno stile così dettagliato e sensitivo allo sviluppo delle nostre idee, che celebra il nostro risveglio alla coscienza della «ricchezza della natura» (come dice Galileo) e della possibilità della nostra esistenza nel mondo. Nei scritti dell’ottocento e del novecento, però, c’è forse una preferenza per studiare il mondo interiore umano, invece di quello naturale.

-Stacie Kadleck

03 aprilie, 2007 00:33  
Blogger Ioana Larco said...

james said...
Ill poeta Giacomo Leopardi e molto famouso nelle sue scriture, ma la poesia pui interseante per me e L'infinito. Questo poesia parla della relazione tra il uomo e la natura. Leopardi discreve in un modo molto realistico and naturale. Leopardi screve la poesia con le effeti della sua vita. Quando descrive li silenzi nel l'infinito sembra che le parole evocano il silinzio. Leopardi scrive come Michelangelo. Si vede che Leopardi a avuto delle influenzi dalle scritori di vechi tempi ma scrive anche in un modo tutto suo. Nella Posiea convea delle sentimenti che erano diversi e spiegati in un modo molto naturale. Leopardi discreve la natura in un modo molto vera e naturale. Leopardi per me a misso in motto un modo pui vera da screvere, invece di storie. Leopardi scrive in un modo dove il lettore po avere un connection vera.

03 aprilie, 2007 08:49  

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